カタカナ
Katakana
Il Katakana (片仮名, letteralmente "carattere spezzato") è usato per scrivere parole straniere che sono state integrate nella lingua giapponese, per trascrivere parole o nomi stranieri, onomatopee, nomi scientifici e per trasmettere enfasi. Spesso il Katakana è paragonato all'uso del corsivo in italiano, sebbene ci siano delle differenze.
Come per lo Hiragana, consiste di 5 vocali pure, 42 combinazioni consonante-vocale e un segno coda (o nunation). Ogni carattere rappresenta una sillaba completa, fatta eccezione per la coda, che indica una terminazione in ~n (o più raramente ~m).
Come per lo Hiragana, consiste di 5 vocali pure, 42 combinazioni consonante-vocale e un segno coda (o nunation). Ogni carattere rappresenta una sillaba completa, fatta eccezione per la coda, che indica una terminazione in ~n (o più raramente ~m).
ア
a
イ
i
ウ
u
エ
e
オ
o
カ
ka
キ
ki
ク
ku
ケ
ke
コ
ko
サ
sa
シ
shi
ス
su
セ
se
ソ
so
タ
ta
チ
chi
ツ
tsu
テ
te
ト
to
ナ
na
ニ
ni
ヌ
nu
ネ
ne
ノ
no
ハ
ha
ヒ
hi
フ
fu
ヘ
he
ホ
ho
マ
ma
ミ
mi
ム
mu
メ
me
モ
mo
ヤ
ya
ユ
yu
ヨ
yo
ラ
ra
リ
ri
ル
ru
レ
re
ロ
ro
ワ
wa
ン
n
Lezioni correlate
関連レッスン
ひらがな
Hiragana
Lo Hiragana (平仮名, letteralmente "carattere liscio") è usato per le parole originarie della lingua giapponese, soprattutto per particelle grammaticali, suffissi e registri informali. Le radici delle parole, comprese quelle dei sostantivi originari del giapponese sono generalmente scritte in Kanji, lo sistema di scrittura basato sui caratteri cinesi. Quasi tutte le frasi in giapponese richiedono una combinazione di Kanji e Hiragana, a cui talvolta si aggiunge anche il Katakana.
Sebbene i caratteri derivino da una forma di corsivo del cinese, l'ordine, detto 五十音 (gojyuon) cioè "i cinquanta suoni", deriva dal sanscrito. Furono infatti i monaci buddhisti, che spesso leggevano testi in sanscrito, a inventare questo sistema.
Sebbene i caratteri derivino da una forma di corsivo del cinese, l'ordine, detto 五十音 (gojyuon) cioè "i cinquanta suoni", deriva dal sanscrito. Furono infatti i monaci buddhisti, che spesso leggevano testi in sanscrito, a inventare questo sistema.
あ
a
い
i
う
u
え
e
お
o
か
ka
き
ki
く
ku
け
ke
こ
ko
さ
sa
し
shi
す
su
せ
se
そ
so
た
ta
ち
chi
つ
tsu
て
te
と
to
な
na
に
ni
ぬ
nu
ね
ne
の
no
は
ha
ひ
hi
ふ
fu
へ
he
ほ
ho
ま
ma
み
mi
む
mu
め
me
も
mo
や
ya
ゆ
yu
よ
yo
ら
ra
り
ri
る
ru
れ
re
ろ
ro
わ
wa
を
wo
ん
m
Lezioni correlate
関連レッスン
漢字
Kanji
I Kanji (漢字, letteralmente "caratteri cinesi") sono caratteri logografici, vengono usati generalmente per scrivere le radici delle parole, ma possono rappresentare anche parole intere. Anche se derivano dai caratteri cinesi, essi non corrispondono a quelli in uso oggi in Cina perché sia i caratteri giapponesi sia i sistemi di scrittura cinese semplificata e tradizionale hanno subito diversi cambiamenti. Tuttavia molti di questi caratteri sono ancora vicendevolmente comprensibili nonostante ci siano delle grandi differenze tra le due lingue parlate.
I caratteri Kana sono usati insieme ai Kanji, perfino in una stessa parola, per fornire informazioni grammaticali e suffissi.
Per comprendere meglio i Kanji, si può notare l'analogia con l'uso delle radici greche e latine nella lingua inglese. Per esempio la radice eu usata in euphoric e la radice u in utopia significano entrambe "buono", ma hanno una pronuncia leggermente diversa. Se "buono" fosse rappresentato da un solo carattere, come per esempio ☺, si otterrebbe ☺phoric e ☺topia.
L'inizio delle parole può essere solitamente determinato dall'uso dei Kanji, perciò la lingua giapponese scritta non separa le parole con degli spazi, fatta eccezione per i libri dei bambini e per i testi di apprendimento.
I caratteri Kana sono usati insieme ai Kanji, perfino in una stessa parola, per fornire informazioni grammaticali e suffissi.
Per comprendere meglio i Kanji, si può notare l'analogia con l'uso delle radici greche e latine nella lingua inglese. Per esempio la radice eu usata in euphoric e la radice u in utopia significano entrambe "buono", ma hanno una pronuncia leggermente diversa. Se "buono" fosse rappresentato da un solo carattere, come per esempio ☺, si otterrebbe ☺phoric e ☺topia.
L'inizio delle parole può essere solitamente determinato dall'uso dei Kanji, perciò la lingua giapponese scritta non separa le parole con degli spazi, fatta eccezione per i libri dei bambini e per i testi di apprendimento.
ローマ字
Caratteri latini
Il sistema di scrittura giapponese usa tre diversi alfabeti, ognuno con uno scopo diverso: Katakana, Hiragana e Kanji. E' possibile anche usare il Romaji (ローマ字, letteralmente "lettere romane") per specificare la pronuncia, per trascrivere il giapponese nelle lingue occidentali o indicare nomi di marchi. I caratteri Romaji vengono pronunciati usando suoni latini simili a quelli dello spagnolo, dell'italiano e di altre lingue romanze.